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Scritto da Redazione il: 11 Novembre 2019

BENESSERE IN INVERNO. COME MANTENERSI IN SALUTE NEI MESI PIÙ FREDDI

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È un dato di fatto evidente: con l'arrivo del freddo tendiamo a trascorrere molto più tempo al chiuso rispetto al resto dell'anno.

Questo vuol dire che, così facendo, tendiamo a muoverci di meno e a mangiare più – e peggio – del solito.

Non ci facciamo quasi mai caso ma è proprio in autunno e, soprattutto, in inverno che il nostro organismo assume molti più carboidrati e grassi provenienti da cibi anche molto calorici.

Capita spesso di sentirsi stanchi nei mesi più freddi dell'anno, condizione fisica che implica automaticamente un'alimentazione stagionale disequilibrata quando non proprio sbagliata e dannosa, nonostante l'intenzione sia quella di rimettersi in forze e sentirsi sazi.

Si tratta di una situazione sostanzialmente normale, dal momento che in ambienti freddi il corpo umano ha bisogno di molte calorie.

In più, la scarsità di ore di luce invernale provoca un calo di serotonina che genera un senso di stanchezza anche molto profondo.

Di conseguenza, si tende a rispondere a questo stato di spossatezza mangiando di più e preferendo cibi ricchi di zuccheri e carboidrati (in pole position tra i cibi invernali prediletti in quanto capaci di sprigionare energia in maniera immediata).

Purtroppo, però, il risultato è sempre lo stesso: un aumento di peso difficile da smaltire, poi, in primavera con una forza di volontà che di certo non si trova dietro l'angolo.

Ma una soluzione per non abbattersi c'è ed è anche molto semplice da mettere in atto.

ALIMENTAZIONE SANA ED EQUILIBRATA

In primis, ovviamente, per evitare di ingrassare in autunno e in inverno senza rimanere vittime di una fame da leoni, sarà imprescindibile organizzare le proprie giornate sulla base di un'alimentazione sana ed equilibrata.

Nei mesi più freddi dell'anno, ad esempio, è molto utile evitare di mangiare "junk food" preconfezionato e dolci in grandi quantità, pur essendo quotidianamente tentati in situazioni come, su tutte, le pause sul luogo di lavoro.

Non è sconsigliato bere succhi di frutta (meglio se a colazione e se al gusto di melagrana o arancia), ma sarebbe preferibile scegliere quelli fatti in casa, quindi freschi e naturali: i succhi di frutta confezionati, infatti, sono ricchi di zuccheri e molto acidi, in grado cioè di creare facilmente acidità di stomaco.

I supermercati ne sono pieni ma è molto importante anche evitare di mangiare frutta fuori stagione: i frutti autunnali e invernali, infatti, sono veicolo di proprietà specifiche adatte proprio a far fronte al clima del momento.

Per quanto riguarda i carboidrati, invece, sarebbe bene evitare di fare abuso di carboidrati, ridimensionandone la quantità e il modo in cui vengono assunti.

Pane e pasta, ad esempio, è preferibile riservarli per il pranzo rinunciando ad assumerli la sera, in modo da evitare che la digestione si renda difficoltosa per il semplice fatto che, dopo cena, chiunque tende a muoversi molto meno rispetto al resto della giornata.

Se si ha poco tempo, ad esempio in una pausa pranzo sul luogo di lavoro, il consiglio è quello di stare alla larga dai cibi già pronti perché pieni di sale ed eccessivamente conditi, di conseguenza veri e propri nemici della pressione e del peso forma.

Se possibile, inoltre, è bene anche rinunciare ai cibi fritti, amici fraterni del colesterolo.

Gli alimenti ricchi di fibre, in particolare, sono particolarmente indicati per iniziare i pasti in quanto capaci di conferire un senso di sazietà.

Una buona zuppa di verdure, ad esempio, non solo aiuta a sfamarsi ma permette anche di scaldarsi in maniera non indifferente.

Ma sono consigliatissimi anche finocchi e insalata, in quanto ricchi di sali minerali e vitamine che aiutano a rafforzare il sistema immunitario.

Tra le proteine, è preferibile scegliere quelle di legumi, albume d'uovo, soia, pesce e (se si vuole) carne bianca. Se proprio non si riesce a fare a meno di pane, cereali e biscotti, il consiglio è quello di preferirli integrali.

ALLENAMENTO E RELAX

Ma oltre a prestare attenzione all'alimentazione, ci sono anche altri aspetti da non sottovalutare per non sentirsi stanchi, fiacchi e appesantiti nel periodo autunnale e invernale.

A quello più semplice non si pensa davvero mai: prendersi del tempo per cucinare.

Certo, non è un consiglio facilissimo da seguire se si conduce una vita frenetica piena di impegni e attività lavorative, ma non sarebbe sbagliato provare comunque ad organizzare il proprio tempo in funzione di una maggiore calma e tranquillità nella preparazione dei propri pasti.

Focalizzando l'attenzione sulla cena (momento in cui tutti siamo un po' più tranquilli e abbiamo già svolto almeno la maggior parte delle attività quotidiane), cucinando in casa si tende a selezionare cibi migliori e a consumare meno calorie, zuccheri e grassi,riuscendo a trovare anche un po' di relax lasciando momentaneamente da parte pensieri e preoccupazioni.

Tra i consigli più comuni, poi, c'è naturalmente quello di fare attività fisica.

Oltre a rafforzare le difese immunitarie, infatti, correre all'aria aperta soprattutto nei mesi invernali permette di bruciare molte calorie.

Non solo: l'attività fisica esterna nei mesi freddi permette anche di attivare al meglio il grasso "bruno", vale a dire quello che genera calore con l'ossidazione degli acidi grassi e che, di conseguenza, risveglia il metabolismo.

Nel fare attività fisica, però, è indispensabile variare i propri allenamenti.

Se fuori fa davvero troppo freddo o piove, si può comunque rimanere in casa allenandosi a corpo libero appena svegli o iscriversi in palestra per non restare con le mani in mano e con una voglia di fare ancora da trasformare in realtà.

Ma è molto importante anche il riposo: dormire a sufficienza (almeno 6 o 8 ore) permette di non influenzare l'appetito e, soprattutto, consente di regolare la melatonina, vale a dire l'ormone che regola i cicli di sonno e veglia.

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Ma se vivere nei mesi più freddi dell'anno significa essere spinti a stare al chiuso, muoversi di meno e mangiare in maniera scomposta ed errata, ne consegue che queste cattive abitudini rischiano di provocare condizioni di salute decisamente non ottimali quando non proprio pericolose per la propria salvaguardia personale.

In inverno, per ovvie ragioni, ci si ammala di più. Ma oltre a raffreddore e febbre dovuti ad ambienti troppo arieggiati o umidi – quando non provenienti da un contagio sempre all'ordine del giorno – dietro l'angolo c'è un pericolo molto più importante: il rischio di infarto.

Secondo studi scientifici, infatti, il freddo può restringere le arterie provocando maggiore pressione sul cuore.

La contrazione dei vasi sanguigni deriva dall'esigenza fisica di risparmiare energia e mantenere inalterata la temperatura corporea aumentando il carico di lavoro per il cuore.

Ed è ovvio che, se a questo si affianca un'alimentazione particolarmente scomposta, aumentano i rischi cardiovascolari in proporzione soprattutto all'aumento dei livelli di colesterolo e all'eventuale inattività fisica.

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